L’aperitivo: da Ippocrate ai Savoia, sino ai giorni nostri

Alzi la mano chi ama fare l’aperitivo!
Noi sicuramente, ma forse non sai che anche i pazienti di Ippocrate (proprio quello del giuramento) erano soliti farlo, in modo un po’ diverso da come lo intendiamo noi oggi.
Rilassati, prendi qualcosa da bere e scopri nelle prossime righe la storia dell’aperitivo!

Le origini

Aperitivo è un termine derivante da latino, significa letteralmente che apre.
Nel quinto secolo a.C. Ippocrate lo usava appunto per aprire lo stomaco delle persone colpite da inappetenza. Il dottore aveva ideato una ricetta alcolica a base di vino bianco aromatizzato con assenzio, fiori di dittamo e altre erbe dal gusto particolarmente amaro, in grado di far tornare l’appetito ai suoi pazienti
Il vinum hippocratum, così si chiamava la bevanda, era un vero toccasana che è sopravvissuto nei secoli sino ad arrivare nelle mani degli erboristi del medioevo.
In questo periodo si scopre che non era quella particolare miscela di ingredienti a far aprire lo stomaco, ma il suo sapore amaro. Il gusto amaro, a differenza di quello dolce, stimola la mucosa che rivesta l’interno della bocca e la lingua, aumenta la secrezione salivare e gli enzimi contenuti in essa: in poche parole aumenta l’appetito!
Oltre a questa scoperta, il medioevo è fondamentale nella storia dell’aperitivo perché è stato un periodo di importanti scoperte geografiche: le nuove terre sono ricche di spezie e aromi come noce moscata, chiodi di garofano, cannella, rabarbaro e china da usare nel vinum hippocratum.

La svolta

Ora ti starai domandando: ma quando l’aperitivo da cura è diventato un momento piacevole?
È successo a Torino, alla fine del 1700 grazie alla brillante intuizione di un uomo che gestiva una bottega di vini e liquori. Antonio Benedetto Carpano ha avuto l’idea di mettere in un’elegante bottiglia di vetro un vino aromatizzato a base di assenzio (in tedesco wermut), appunto il Vermouth.
Il Vermouth ottiene un enorme successo, tanto da arrivare sino alla corte del re Vittorio Emanuele II. Il sovrano ha apprezzato talmente tanto la bevanda da concedere l’autorizzazione a usare la formula Bianco Gancia, vermouth dell’Aristocrazia e della Regalità.
Altri estimatori illustri dell’aperitivo moderno sono stati Garibaldi, Cavour e Verdi: a un certo punto Carpano è stato addirittura costretto a tenere la sua bottega aperta ventiquattr’ore su ventiquattro per accontentare le richieste di tutti i clienti.
Tutti i caffè di Torino servivano il Vermouth, accompagnandoli con formaggi e salumi tipici del Piemonte e l’intramontabile bagna cauda.
Sempre in Piemonte, a Novara, Gaspare Campari inventa la sua omonima bevanda a base di erbe, chiamata anche bitter per via del suo gusto particolarmente amaro (bitter in tedesco significa appunto amaro).
Fuori dal Piemonte non si faceva aperitivo?
Come no! A Milano Ausano Ramazzotti aveva inventato la prima bevanda per aperitivo che non fosse a base di vino, l’Amaro Ramazzotti appunto. Questo liquore veniva prodotto facendo macerare 33 erbe diverse insieme a radici e spezie varie provenienti da tutto il mondo (china dal Sud-America, genziana dalla Valle d’Aosta, rabarbaro dalla Cina e arancia amara da Curaçao).
Nella città del Duomo si è poi trasferito l’inventore del Campari, facendo conoscere anche ai milanesi il suo famoso bitter. Anche Firenze non è da meno, nasce nella città di Dante il famoso Negroni.

Tempi moderni

A prescindere dalla città, l’aperitivo era un momento veloce in cui si mangiavano pochi stuzzichini, olive e salatini, per stimolare appunto l’appetito.
L’aperitivo come lo intendiamo oggi nasce a Milano a metà degli anni ‘90: la formula vincente prevede bevande alcoliche e cibo a buffet (non certo qualche stuzzichino). L’happy hour si svolge in quella finestra temporale tra l’uscita dal lavoro e il momento della cena, anche se l’aperitivo viene vissuto sempre più come un vero e proprio pasto, tanto da aver inventato il termine apericena.

Ormai siamo talmente tanto abituati alla formula odierna dell’aperitivo che quello originale ci farebbe probabilmente storcere il naso!
Al Great Cafè aperitivo significa tagliere con salumi e formaggi, focacce e tanto altro… vieni a goderti in compagnia un piacevole momento di relax!

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